La professoressa Ester Macrì dell’Università degli studi di Firenze affronta l’argomento degli NFT.
Si sente sempre più parlare – spiega la Professoressa – di NFT, ma che cosa sono questi NFT? La sigla sta per “Non Fungible Token”, che significa monete che non possono essere spezzate, che non possono essere divise; quindi è una moneta che è certificata grazie all’utilizzo della tecnologia blockchain, che serve proprio a certificare in maniera permanente e non alterabile una determinata cosa.
Gli NFT hanno dunque queste caratteristiche: non possono essere divisi, non possono essere spezzati in unità più piccole: se io ho un NFT non lo posso dividere. Poi non possono essere alterati e non possono essere interscambiati, cioè ognuno è unico e non può essere scambiato con un altro; quindi c’è un’estrema unicità ed è questo anche l’interesse che c’è dietro all’NFT, cioè il fatto che è qualcosa di unico, stabilito, permanente, duraturo. Questa è una cosa rivoluzionaria, come anche il fatto che non può essere spezzato in sottoparti.
Sono sempre di più anche gli artisti e le aziende che si cimentano nel mondo degli NFT, proponendo dei prodotti NFT. Un caso molto famoso è quello dell’artista Achille Lauro, che nel 2021 ha protetto con NFT, e quindi ha messo a disposizione durante un concerto, ha fatto vedere, la sua opera d’arte, acquistabile e protetta da NFT, che riproduceva il battito del suo cuore durante un concerto.
Quindi sono anche molto curiose le cose che possono essere associate a NFT: dall’arte a qualcosa anche di unico e irripetibile, come per esempio potrebbe essere il gol di un calciatore o la schiacciata di LeBron James; e sono cose anche in qualche modo irripetibili e uniche. E questa sarà una rivoluzione anche dei prossimi anni.