Il Professor Lapo Cecconi, docente dell’Università degli Studi di Firenze, affronta il tema dell’Intelligenza collettiva.
La rivoluzione digitale non ha portato a un semplice mutamento del paradigma tecnologico; ha portato con sé nuovi modi di pensare, nuovi princìpi attorno a cui modellare i propri comportamenti. Si parla infatti di una vera e propria mentalità digitale, appunto determinata dall’avvento e dalla diffusione delle tecnologie e dal nuovo modo con cui ognuno di noi si approccia ad esse.
Tra le principali componenti ci sono due ideali, due princìpi caratterizzanti questo nuovo approccio:
- il primo è quello della partecipazione, della mobilitazione;
- il secondo è quello della condivisione di obiettivi, di esperienze e di progetti.
Questi princìpi hanno trovato la loro massima espressività negli strumenti offerti dalle nuove tecnologie digitali, e dai media digitali nello specifico, ovvero: partecipazione e mobilitazione unite a condivisione delle esperienze e di progetti si sono diffuse grazie alla presenza dei media digitali, dei social network, nonché di applicazioni dedicate alla messaggistica istantanea. In questo modo è avvenuto un cambio anche nell’approccio e nel modo di relazionarsi tra le persone – dettato appunto da una condivisione, anche attraverso i social, delle esperienze – verso un nuovo modo, nuovi linguaggi, senza filtro in alcuni casi, con cui si decide di porre e narrare determinate esperienze o di partecipare attivamente a determinate manifestazioni o iniziative.
È proprio dalla messa in comune di questa esperienza, grazie alla rete, che si parla di “intelligenza collettiva”. L’intelligenza collettiva viene definita come “una forma di intelligenza distribuita, continuamente valorizzata, coordinata in tempo reale, che porta a una mobilitazione effettiva delle competenze degli individui che la compongono”. In questa spiegazione ci sono tutti gli elementi, gli ingredienti dell’intelligenza collettiva: è un’intelligenza distribuita, condivisa fra le parti, dove c’è una mobilitazione – quindi una partecipazione attiva e in tempo reale – e che viene continuamente valorizzata, quindi alimentata attraverso i social network.
Nuovi paradigmi tecnologici non possono