La tavola rotonda finale del convegno “Crescere tra le righe,” moderata dai direttori della Stampa Maurizio Molinari e del Messaggero Birman Cosenza. Un incontro con i rappresentanti delle principali piattaforme digitali e autorevoli figure delle grandi testate giornalistiche americane, per approfondire il mondo dell’informazione e del giornalismo attuale.
Per la prima volta si ritrovano insieme i rappresentanti delle grandi piattaforme digitali e le grandi testate giornalistiche americane. Da una parte ci sono le grandi testate con Gerard Becker, direttore del Wall Street Journal, Tim Bucket, direttore del New York Times, Martin Baron, direttore del Washington Post, e dall’altro il mondo dell’Hi-tech, con Richard Gingras, vicepresidente di Google news, Peter Greenberger direttore di Global content partnership news di Twitter e Alex Hardiman, direttore News product di Facebook. Per la prima volta sono a Bagnaia per discutere insieme dell’importanza di un giornalismo di qualità nell’era digitale.
Questi alcuni dei commenti dei suddetti partecipanti:
- We use video, we use audio, we use interactive graphics, we use animation, we use every single tool that we have today and change the way that we tell stories.
- The way in which the revenue is distributive from the content that we produce, between us and the platforms represented here on stage is inequitable and that really has to be addressed and everybody agrees with that.
- We get hit from outside, sometimes for been too conservatives, sometimes for being too liberal. The thing that is most important for us is that the way we start to value.
- What we can only get there is through collaboration.
- Our goal is to produce news report every day using every functionality that’s available to me, that’s was not available to my predecessors (audio, video…)
- Our job is to expose our users to that information, to encourage people to visit those websites. At the very beginning Twitter was essentially an opportunity to twit out links to stories.
E questo il commento finale di Andrea Ceccherini:
“Penso che abbiate avuto la convinzione plastica, guardandoli all’opera, come loro siano i primi ad aver capito – ma non avevano certo bisogno di Bagnaia per rendersene conto – che da soli si va più veloce, ma è solo insieme che si va più lontano”.