Lapo Cecconi, docente dell’Università degli Studi di Firenze, affronta il tema del fact checking e delle fake news.

L’espressione “fake news” – spiega Cecconi – indica un’informazione in parte o del tutto non vera diffusa attraverso la rete e condivisa attraverso i media digitali. Questa espressione ha avuto una larga diffusione, ed è diventata particolarmente famosa e riconosciuta, durante la campagna elettorale per le elezioni del 2016 per il presidente alla Casa Bianca, in modo particolare con la campagna politica del candidato repubblicano.

Rispetto alle bufale mediatiche o alle notizie false, la caratteristica della fake news è che si basa su una plausibilità, una sua apparente veridicità soprattutto all’interno del target a cui si fa riferimento, ovvero si tratta di notizie false che si diffondono rapidamente nel mondo del web ma che si basano su dei preconcetti e dei pregiudizi che in un determinato target di persone sono già presenti. Ed è per questo che all’interno dei social network, e in un mondo sempre più veloce come quello di oggi, hanno trovato un terreno fertile dove potersi espandere e proliferare. Una fake news che si sviluppa su un determinato argomento puntando a un target che è già predisposto a recepirla non può che diffondersi rapidamente ed è difficile realmente tenerne il controllo.

Quindi, qual è la possibilità che abbiamo per combattere questo fenomeno? L’unico avvertimento e l’unica strategia che può essere adottata è quella dei fatti, ovvero il controllo delle fonti, l’analisi dei dati che vengono proposti, e il controllo delle fonti, appunto, che vengono citate: in un’unica parola il fact checking, ovvero quella strategia finalizzata a controllare in tempo reale, con un certo tempismo, le informazioni che rapidamente si divulgano sul web e in egual modo, in maniera estremamente rapida, riuscire a controbatterle con un approccio comunicativo simile a quello adottato da chi produce fake news. Solo in questo modo, con un controllo dei fatti, con un accertamento delle fonti e con un’analisi dei dati che vengono citati, si può si combattere questo fenomeno utilizzando le stesse armi di chi produce fake news.

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