La professoressa Ester Macrì dell’Università degli studi di Firenze illustra la figura dell’ESG manager.
Questa figura è diventata centrale e sempre più ricercata negli ultimi 20 anni. Ma perché è così importante? E cosa fa nello specifico? L’acronimo ESG si riferisce alle tre aree di intervento del professionista:
- Environmental (ambiente);
- Social (sociale);
- Governance (governo).
Che cosa si intende quando si parla di ESG? Ogni azienda viene valutata sulla base di un rating ESG, che viene valutato su dati e metriche relativi alle risorse immateriali dell’impresa: credibilità, fiducia, reputazione. Questi elementi a loro volta si basano sull’impegno portato avanti sul rispetto ambientale, valori aziendali, trasparenza, governance efficace ma anche parità di genere, lavoro dignitoso, crescita economica, riduzione delle disuguaglianze.
Qual è quindi il ruolo di un ESG manager?
- guida l’evoluzione del sistema aziendale verso la piena sostenibilità;
- integra valore economico, sociale e ambientale;
- propone i target ESG da inserire nel piano industriale;
- individua e coordina le iniziative necessarie per il raggiungimento di questi target;
- contribuisce a migliorare la reputazione dell’azienda;
- fa evolvere la cultura aziendale.
E quali sono le sue capacità specifiche?
- Visione strategica (finanziaria e sociale) dello sviluppo sostenibile;
- Approccio pratico/analitico nella definizione di una tabella di marcia;
- Capacità decisionale;
- Proattività nella presentazione di idee e iniziative;
- Capacità relazionali in ambienti multiculturali e internazionali.
Se tu fossi l’ESG manager della tua scuola che cosa faresti? Quali azioni dovresti implementale per rendere la tua scuola più sostenibile dal punto di vista sociale e ambientale? Chi dovrebbe compere queste azioni? In che modo?